Un Apple Pie per Thanksgiving

Oggi è il Thanksgiving Day e come ogni anno i nostri amici americani festeggiano il giorno del ringraziamento nel quarto giovedì di novembre. E’ una festa legata alla religione, in cui si ringrazia Dio per il raccolto e per quanto ricevuto nel corso dell’anno. Lo spirito della festa è bello, perchè pensate che nelle prissime edizioni, poco dopo lo sbarco del 1621, i coloni inglesi invitavano anche i nativi americani che tanto li avevano aiutati nei primi rigidi inverni. Comunque sia diventato oggi è l’occasione per stare, per ritrovarsi tra amici e parenti e condividere un pasto di festa. I piatti che non possono mancare mai sono il tacchino arrosto (ripieno spesso di castagne) e le torte. In particolare sono due le torte che vanno per la maggiore: quella di zucca, la butternut squash pie, e quella di mele, la apple pie. Io optato per quella di mele, che è più vicina ai nostri gusti, poi magari l’anno prossimo vi darò anche la ricetta dell’altra, per il 4 luglio vi avevo già parlato della blueberry pie. Cominciamo?
Ingredienti:
Per la pasta:
– 300 grammi di farina
– 150 grammi di burro
– 30 grammi di zucchero
– 5 grammi di lievito
– 5 grammi di sale
– 10 ml di grappa (o vino o altro liquore secco)
– acqua freddissima
Per il ripieno:
– 4 mele grandi
– 100 grammi di burro
– 100 grammi di zucchero di canna
– noce moscata
– cannella
– 5 grammi di sale
– 50 ml di vino bianco
Cominciamo dalla pasta della torta. In un planetaria con il gancio a K, oppure in una ciotola capiente, mescolate la farina, con il sale, il lievito e lo zucchero. Tagliate a cubetti piccoli il burro e unitelo alla farina, avviando la planetaria, oppure lavorandolo con la punta delle dita, fino ad ottenere un impasto dalla grana molto fine, simile alla sabbia. A questo punto unite la grappa e l’acqua a cucchiaiate, finchè l’impasto comincerà a diventare compatto. A questo punto formate un panetto su un piano infarinato, avvolgetelo nella pellicola per alimenti e mettetelo a riposare in frigo per almeno un’ora.
Nel frattempo prepariamo le mele: sbucciatele, eliminate il torsolo e fatele a pezzetti piccoli. Cospargetele di cannella e noce moscata (gli americani in genere abbondano.. a me non piace molto il sapore della noce moscata che sostituisco con lo zenzero in polvere), mettete anche un paio di cucchiai di succo di limone per evitare che diventino nere. Mettete una padella sul fuoco e fate sciogliere lo zucchero di canna e il burro, aggiungete il sale e le mele a pezzetti e sfumate con il bicchierino di vino bianco. Fate cuocere a fuoco vivo per 10/15 minuti, fin tanto che non si sia ritirato tutto il liquido e le mele siano morbide.
A questo punto accendete il forno a 190 gradi e imburrate una teglia da dolci di ceramica o di vetro da 26 cm con il bordo ondulato. Su un piano infarinato stendete la pasta che avevate messo in frigo, fino ad uno spessore di 4/5 mm, bucherellate con l’apposito attrezzo o con i rebbi di una forchetta e poi spostatela nella tortiera. 
Tagliate i bordi in eccesso lasciandone un parte che vi consenta di essere ripiegata all’interno. Trasferite le mele nella tortiera e livellate con il dorso di un cucchiaio, compattando un po’ tutto.
 Unite i ritagli di pasta avanzata e stendete una sfoglia da cui ricaverete poi con un taglia pasta delle strisce che serviranno per coprire la torta. Gli americani le fanno molto larghe, quasi a coprire tutto e le mettono alternate, in modo che si incrocino una sopra e una sotto. Altrimenti se volete potete stendere la pasta e ricavare un disco leggermente più piccolo della tortiera con cui coprirete le mele, sigillando ai lati con la pasta in eccesso, ripiegata all’interno. Se scegliete questa opzione, ricordatevi di praticare delle incisioni attraverso le quali uscirà il vapore dall’interno. Prima di infornare la torta, spennellate la superficie con un un tuorlo sbattuto con un po’ di latte.
Cuocete in forno a 190 gradi per una cinquantina di minuti. Lasciate intiepidire e poi mangiatevi la torta con una pallina di gelato. (Gli americani spesso usano la sour cream, una specie di panna acida che da noi è difficile da trovare)

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