International Egg Day

Forse non tutti sapete che oggi, 9 ottobre è la giornata internazionale dell’uovo. Spesso non vi ricordo le varie “giornate di..” perchè ormai ce ne sono davvero tante e molte sono quasi inutili, ma oggi voglio fare un’eccezione perchè l’uovo, per me, è uno degli alimenti fondamentali in cucina. Non voglio emulare lo chef Cracco che più di una volta si è dichiarato fan di questo cibo, ne tantomeno scomodare artisti come Piero della Francesca o Salvador D’Alì che tante volte hanno rappresentato le uova nelle loro opere, ma l’uovo è davvero uno dei capisaldi della nostra gastronomia. 
Generalmente siamo abituati ad usare le uova di gallina, ma ricordatevi che possono essere usate le uova di moltissimi volatili: di quaglia, di piccione, di oca, di struzzo, solo per citarne qualche animale. L’uovo poi è un’ingrediente fon-da-men-ta-le della nostra gastronomia, può essere usato davvero in mille ricette, da quelle dolci a quelle salate: paste frolle, crostate, tiramisù, maionese, la pasta all’uovo, frittate e via discorrendo.. Peraltro il consumo delle uova è uno dei pochi settori del mercato alimentare che non conosce crisi: il consumo di uova infatti si è mantenuto sempre costante per aumentare addirittura negli ultimi anni. Non si può ricordare infatti il costo contenuto delle uova, che negli ultimi anni di crisi economica, sono spesso diventate un’alimento fondamentale nella dieta di molte famiglie. Gli italiani infatti sono tra i più grandi consumatori di uova con un consumo medio di 218 pezzi all’anno per un valore di 13 kg. 
Visto questi numeri così importati, vi lascio solo un piccolo vademecum per capire l’etichettatura delle uova, in modo da fare un acquisto consapevole: se comprate uova nella grande distribuzione, vedrete che su ogni guscio c’è impresso un codice. Impariamo a leggere quel codice:
– Il primo numero serve per capire da quale tipo di allevamento proviene l’uovo ( 0 biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie). Ovviamente sono da preferire i numeri 0 e 1..
– Poi ci sono delle lettere, che servono ad identificare lo stato di produzione. Dal momento che l’Italia è autosufficiente per la produzione di uova, troverete sempre la sigla IT
– Ci sono poi una serie di numeri per tracciare la provenienza dell’uovo, partendo dal codice della provincia, a quello ISTAT per il comune, fino ad arrivare al codice identificativo del produttore. 
– Si finisce con una lettera (S, M, L, XL) per identificare la taglia dell’uovo.
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