The book is on the table: Il riccio d’oro

La castagna è un frutto che nei secoli per molte popolazione montane è stata una fonte di sostentamento veramente fondamentale. Io abito alle falde dell’Appennino e so bene quanto i castagneti siano stati importanti soprattutto per le popolazioni più povere: la castagne dalle mie parti era importante come il pane. Per la sua natura è un frutto che si presta ad essere consumato in molti modi: può essere cotta in svariati modi, conservata sotto spirito o sotto sciroppo, si può far essiccare e conservare mesi, ma soprattutto si può macinare e con la sua farina si possono fare davvero davvero tante ricette. 
Per non parlare dell’importanza che hanno i boschi di castagni, non solo per la morfologia di un territorio fragile, ma anche per tutte le attività collaterali che un bosco tenuto bene porta con sè: i funghi, il miele, la raccolta della legna, per fare questo esempio. 
Questo libro curato da Mariella Groppi e Antonella Sabatini offre prima di tutto un bello spaccato della vita delle persone che fino a qualche decennio fa vivevano con l’economia della castagna. Ma venendo più propriamente a noi, ci offre anche 250 ricette, con cui potrete davvero sbizzarrirvi e riscoprire sapori che purtroppo sono ormai andati un po’ persi.Il libro è accompagnato da una bella lettera scritta da Andrea Camilleri.
Il Riccio d’oro, Memoria, Storia, Cultura e Arte Culinaria è edito da Stampa Alternativa, lo potete trovare in libreria a 16 euro, oppure negli store online con un po’ di sconto.
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