Il pesto genovese alla conquista dell’UNESCO

Il pesto genovese al mortaio, questo è il suo nome ufficiale, attraverso l’associazione Palatifini ha presentato oggi la candidatura per entrare nel Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Tutti conosciamo il pesto alla genovese, che è il simbolo di Genova prima e della Liguria poi:  è un condimento che viene fatto, rigorosamente con l’uso di un mortaio di marmo e un pestello di legno, con basilico, pecorino, parmigiano, pinoli, aglio, olio evo e sale. E’ una di quelle ricette classiche della gastronomia italiana, la cui origine si perde davvero nei secoli. 

Ebbene oggi il pesto genovese prova a diventare uno dei beni intangibili dell’UNESCO, una lista di cibi, tradizioni che raccoglie ben 364 elementi (di cui 6 italiani). La candidatura viene sponsorizzata, con un’unanimità stupefacente in Italia, dal Comune di Genova, dalla Camera di Commercio di Genova e dalla Regione Liguria che insieme ai rappresentanti dell’associane Palatifini hanno presentato questa mattina il progetto nel palazzo della Borsa a Genova. 
La strada non dovrebbe essere in salita per il pesto, perchè da Roma il Ministero si è detto favorevole, ma anche perchè il pesto genovese è chiaramente già un patrimonio etno-antropologico della Liguria che rientra oltretutto nella tradizione dieta mediterranea, che parimonio Unesco già lo è da qualche anno. 
Il pesto per i liguri, ma non solo, già è un patrimonio culturale, basti pensare a quanto tengano al rispetto della ricetta tradizionale o al campionato del pesto che viene organizzato ogni anno proprio dall’associazione Palatifini. Quindi per noi che non siamo liguri, non resta che incrociare le dita per questo progetto e augurare un caloroso in bocca al lupo ai nostri amici genovesi. Oppure visto che sono gente di mare è più adatto l’augurio in cui si chiama in causa la balena.
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