Goppion, una passione per il caffè

Il mondo del caffè è da sempre affascinante! Parliamo di una bevanda che tutti consumiamo quotidianamente e spesso anche più di una volta al giorno. Per questo quando ho ricevuto l’invito per visitare lo stabilimento della famiglia Goppion vicino Treviso, sono stato subito entusiasta. Il mondo del caffè, infatti, è affascinante quanto a tratti complicato da capire. Districarsi tra tostature, mono origini, miscele provenienti da Indonesia, piuttosto che Etiopia o Brasile non è per niente semplice. Acidità, temperatura di servizio, materiale e forma della tazzina.. sono infinite le varianti da considerare per ottenere un buon caffè.

Goppion, un caffè lungo 40 anni

Il caffè arriva in Europa nel 500 ma all’inzio era una bevanda assolutamente proibita. Ci vorrà un secolo prima che diventi socialmente e accettata e solo nel 700 il consumo di caffè diverrà una vera e propria moda. Venezia, forte delle sue secolari relazioni commerciali, diviene uno dei luoghi di più ampio consumo: nascono i primi caffè, frequentati da commercianti, scrittori e nobili. Per non perdere questo legame storico tra la città e il caffè, Goppion ha avviato una partnership con la Galleria d’Arte Giorgio Franchetti allaCa’ D’Oro. La miscela Dolce, viene commercializzata con un packaging che riprende alcune vedute di Francesco Guardi, uno dei frequentatori dei caffè di piazza San Marco.  Una parte del ricavato proveniente dalla vendita di queste confezione viene devoluto alla galleria d’arte dove quegli stessi dipinti sono conservati.

Per quanto riguarda le miscele, reperire i caffè in giro per il mondo è una scelta molto difficile, ma allo stesso tempo fondamentale. Gli aromi e le caratteristiche dei vari caffè, cambiano da zona a zona, quindi per ottenere un risultato qualitativamente soddisfacente è necessario creare dei blend. Per fare questo i selezionatori devono conoscere le varie piantagioni e sapere con precisioni quale caratteristiche apporta quel determinato tipo di caffè. Così in un sacchetto, per esempio, ci saranno dei chicchi proveniente dall’Etiopia, ma anche altri chicchi provenienti dal Centro America. Un progetto importante in questo senso è: Nativo, la miscela che viene certificata da Fair Trade.

L’arte del espresso all’italiana

Goppion si è fatta portavoce insieme ad altre torrefazioni storiche italiane della campagna per tutelare il caffè espresso all’italiana. Il consorzio per la tutela del caffè espresso italiano tradizionale è composto da 40 soci, tutte aziende del settore che cercano di promuovere e proteggere il culto del caffè. Goppion e gli altri soci stanno promuovendo un vero e proprio progetto culturale per formare gli operatori ma anche i consumatori. Per fare questo, i soci hanno approvato un disciplinare di produzione che prevede regole sia per i torrefattori che per gli esercenti. Lo scopo finale di questa operazione è il riconocimento dell’espresso all’italiana come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.

Io ho trovato questo tour molto interessante, pur ritenendomi una persona abbastanza competente. Ho imparato cose nuove, cose che ignoravo, ho anche corretto degli errori che facevo. Perchè fare il caffè fatto bene non è per niente semplice.. e lo ammetto, nel preparare la moka ero un disastro.

 

Goppion Caffè
via Terraglio 48
31022 Treviso (TV)

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