La mia vita da blogger

Ho cominciato a scrivere sul web neanche io mi ricordo quando. Non ero ancora un blogger, era il tempo dei Live Spaces, i progenitori dei blog: aprivi una tua pagina e scrivevi di quello che ti andava: canzoni, aneddoti storie di vita vissuta. Insomma un diario digitale, prima ancora che tutti cominciassero a raccontare le loro vite su Facebook. Sarà stato il 2007, mese più mese meno.

Poi dopo qualche anno ho cominciato a scrivere in un blog vero e proprio con alcuni amici. Oddio non era un blog vero e proprio perchè quei pezzenti non volevano comprare un dominio vero e quindi dopo anni era ancora un .blogspot.com. Però era il 2009 ed ero un blogger a tutti gli effetti. Con loro ho durato un po’, un paio d’anni, poi mi sono scocciato perchè lavoravo solo io, ho mandato tutti a quel paese e dopo qualche mese il blog ha chiuso. That’s it.

Ero rimasto scottato e dispiaciuto, quindi ci ho messo un po’ (un po’ troppo) per ricominciare da solo. Volevo trovare un nome figo, un grafica figa, una linea editoriale figa. Anzi no, all’epoca neanche sapevo cosa fosse una linea editoriale.. Insomma volevo partire bene, ma di fondo avevo anche paura di prendermi questo impegno da solo e non ero sicuro di riuscire a portarlo avanti bene. Una cosa che ho sempre saputo è che aprire un blog non sono i 100 metri, parti bene, finisci veloce e vinci. Avere un blog è una maratona, perchè sei spesso solo e devi andare avanti contando solo e soltanto sulle tue forze. Le farfalle nello Stomaco per farvela breve è online dal marzo del 2014 e ancora siamo qui.

Vita da Blogger, la mia storia

Perchè vi ho fatto tutto questo excursus? Ve lo spiego subito. L’altro giorno leggevo un post di un blog al momento considerato anche piuttosto figo che parlava degli strumenti che non puoi non avere per lavorare con Instagram. Citava varie app e poi la frase che mi ha letteralmente basito: “qualunque progetto tu stia realizzando, parti da Google per cercare i tuoi concorrenti”. Lì per lì, pensavo di aver letto male. Davvero mi stava consigliando di fare una ricerca su Google? Mi sono fermato e ho pensato: o questo è convinto che la gente che legge sia completamente cretina, oppure è lui ad esserlo.

Questo per dire che tutti si sentono in diritto di poter dare consigli su tutto. Come crescere su Instagram, come fare i soldi con i funnel, come migliorare la tua vita, come diventare un influencer di successo. Sulla base di quali competenze, questo però nessuno lo sa. I social sono il regno della fuffa, tutti sanno tutti e tutti ti propongono il loto metodo infallibile per il successo. Io sinceramente non ho metodi infallibili, come tutti se ne avessi uno col cavolo che lo andrei a sbandierare in giro e per giunta gratis. Però sono blogger da un pezzo, ho visto passare tanta acqua sotto i ponti, ho visto progetti partire ed arenarsi (miei ed altrui) e in tutti questi anni un po di cose le ho imparate. In tanti mi hanno chiesto “consulenze” in questi anni, mi hanno chiesto di raccontare la mia esperienza, i miei successi e sì, anche i miei errori.

Non credo di avere la soluzione per tutto. Non credo che questo che è il primo di una serie di post sul blogging, sarà utile a tutti. Però credo che a molti potrebbe esserlo. Se non altro per non fare gli stessi errori ho già fatto io. O se non altro per sapere che rispondere alle mail a l’una di notte prima di andare a letto è capitato a tutti. E sentirsi un po’ meno solo.

 

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