La Ribollita toscana (o minestra di pane)

Eccoci al primo post con una ricetta a base di cavolo nero. La ribollita è una delle ricette più classiche della mia regione, tipica del periodo invernale, un tempo diffusa in campagna, oggi mangiata ormai dovunque. La ribollita è una di quelle ricette povere, che una volta venivano usate dai contadini in campagna per mettere a tavola la famiglia, con quel poco che poteva offrire l’orto in inverno: gli ingredienti principali sono infatti il cavolo nero, le patate, i fagioli e ovviamente il pane che come sappiamo tutti, non veniva buttato mai. La ribollita deve il suo nome al particolare procedimento, infatti viene cotta due volte, in tempi distinti e anzi proprio separati: ve lo dico, armatevi di pazienza perchè la ribollita è meglio mangiarla il giorno successivo alla sua preparazione. 
Ingredienti:
– 300 grammi di fagioli cannellini secchi
– 3/4 pomodori
– 1 cipolla
– 3/4 carote
– 1 costa di sedano
– qualche foglia di bietola
– qualche foglia di cavolo nero
– qualche foglia di verza
– 200 grammi di patate bianche
– 300 grammi di pane raffermo in fette
– 1 litro di brodo 
– olio evo
– sale e pepe
– salvia e rosmarino
– 1 spicchio d’aglio
Vi do subito un’indicazione: le dose che vi ho riportato sono chiaramente indicative, io metto pochissima verza, poche bietole e viceversa abbondo con il cavolo nero. Come fate a regolarvi? Io vi consiglio di seguire i colori, la ribollita è un piatto bello perchè è colorato, quindi bilanciate a vostro gusto cavolo nero e bietole, con le carote, patate, fagioli e pomodori. A me piace poi poco “rossa” se la volete più colorata, aggiungete qualche pomodoro in più o un paio di cucchiate di polpa di pomodoro.
Andiamo con il procedimento, tanto i tempi sono gli stessi, per le dosi, aggiustate tutto secondo i vostri gusti.
In un’ampia pentola dal fondo spesso (l’ideale sarebbe di terracotta) fate rosolare la cipolla, una carota, il sedano tritati finemente, con l’olio, la salvia, il rosmarino e uno spicchio d’aglio intero, che eliminerete prima di aggiungere gli altri ingredienti.
A questo punto unite i fagioli (che avrete tenuto a bagno), il cavolo nero, le bietole e la verza che avrete tagliato a striscioline e fate cuocere coperti di acqua o di brodo per una decina di minuti a fuoco basso. Trascorso questo tempo, aggiungete le patate e le carote che avrete tagliato a cubetti e i pomodori e fate cuocere tutto per una mezz’oretta coprendo la pentola con un coperchio per non far asciugare troppo. Quando le carote e le patate risulteranno morbide (ma non stracotte) è il momento di aggiungere le fette di pane. Alzate la fiamma, mescolate per un paio di minuti e poi spegnete il fornello, coprite la pentola e lasciate riposare fino al giorno dopo.
Il giorno dopo trasferite la ribollita (che sarà molto più densa di come l’avevate lasciata) in una pentola con un po’ d’olio evo, aggiungete una tazza di brodo (o di acqua) per rendere di nuovo la ribollita morbida e portatela di nuovo a, per l’appunto, ribollire. A questo punto regolate di sale e servite. L’impiattamento è importante: un filo di olio evo, una macinata di pepe e se volete un paio di anelli di cipolla rossa.
Buon appetito!

Vi ho messo questo secondo impiattamento per farvi vedere come la ribollita, messa in piccoli bicchierini può essere un’idea per un aperitivo finger food. (Tra l’altro è comodissima perchè potete prepararla prima!)
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