Il sapore antico della piadina

La piadina è una di quelle cose che sono sicuro abbiamo assaggiati tutti. I più fortunati magari in Romagna da un artigiano oppure dalla mamma o dalla nonna di qualche amico, i meno fortunati magari comprata confezionata al supermercato. Sono certo che nessuno ha mai pensato da cosa derivi la piadina e quanti millenni sono che i nostri antenati la stanno mangiando.
Il primo documento ufficiale in cui viene citata il termine “piada” risale al 1371 ma è indubbio che fosse conosciuta da molto prima. E’ infatti sicuramente un tipo di pane che mangiavano già i romani e che era conosciuto  più o meno con varianti da tutti i popoli del centro Italia. Basti pensare alla crescia, alla torta al testo, tutti pani non o poco lievitati che venivano e tuttora vengono cotti su piastre arroventate. I romani probabilmente “importarono” l’utilizzo della piadina dagli etruschi e doveva essere molto simile al panis farreus che gli sposi si scambiavano nella confarreatio nell’età repubblicana, infatti soprattutto nei primi secoli doveva essere preparata con le farine più antiche come l’orzo, il farro e il triticum monococcum (enkir). 
Per questo motivo ho deciso di utilizzare per questa ricetta la farina “Sapori antichi” del Mulino Marino, una farina biologica che utilizza i primi cereali che l’uomo ha coltivato, cioè il farro, la segale, il kamut e appunto il triticum monococcum. Il sapore sarà diverso da quello delle piadine che siete abituati a mangiare perchè… avrà un sapore! Inoltre per le particolari caratteristiche di questi cereali, una piadina fatta con questa farina risulterà molto più digeribile. 
Ingredienti:
– 100 grammi di pasta madre rinfrescata
– 130 grammi di acqua tiepida
– 320 grammi di farina Sapori Antichi
– 30 grammi di strutto
– 25 grammi di olio evo
– 8 grammi di sale
– 1 cucchiaino di miele (di acacia o millefiori)
Per prima cosa sciogliete con una forchetta, o nella planetaria, la pasta madre con l’acqua tiepida e il miele, quando tutto si sarà ben sciolto aggiungete anche la farina. Un po’ alla volta aggiungete anche l’olio evo lo strutto a piccoli pezzi, per ultimo aggiungete il sale. Continuate ad impastare per qualche minuto finchè tutti gli ingredienti non saranno perfettamente amalgamati e l’impasto sarà morbido. A questo punto riponete l’impasto per le piadine in una ciotola, coprite con della pellicola e lasciatelo riposare lontano dalle correnti per un paio d’ore.
Trascorso il tempo di riposo, dividete l’impasto in 8 porzioni da circa 80 grammi l’una, arrontondatele con le mani e poi con con un mattarello stendetele fino ad ottenere dei dischi di circa 20 cm. Nel frattempo mettete su un fornello la piastra per le piadine (praticamente è una padella di alluminio, se non ce l’avete, può andare anche una padella antiaderente) ad arroventare, quando sarà ben calda ma non troppo, adagiatevi sopra la piadina e cuocetela per circa 1 minuti e mezzo per lato. Ovviamente il tempo è indicativo, usate le prime piadine per regolare la fiamma, in linea di principio è meglio stare bassi e cuocerle un minuto in più, piuttosto che rischiare che si brucino. 
Una volta cotte, farcite come preferite e mangiatele subito. Ma che ve lo dico a fare? 

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