Zuccherino toscano

Lo zuccherino che credo tutti in Toscana lo conoscano, è un dolce tipico della settimana di Pasqua. E’ buonissimo, mi vergogno quasi a parlarvene da quanto è semplice, ma è uno dei miei comfort food preferiti e non manca mai sulla mia tavola per la colazione di Pasqua o per la scampagnata di Pasquetta.
Lo zuccherino è un dolce “povero”, una ciambella più o meno grande a seconda delle zone, più o meno arricchito, ma tutti, di qualunque zona della Toscana hanno un ingrediente in comune: i semi di anice. Ogni famiglia ha la sua ricetta, io vi do quella della mia.
Ingredienti:
– 1 uovo grande
– 90 grammi di zucchero
– 135 grammi di farina
– 20 grammi di burro
– 1 cucchiaio di olio
– 5 grammi di semi di anice
– 1 pizzico di sale
– 5 grammi di lievito in polvere
– scorza di arancia grattata
– 1 cucchiaio di essenza di vaniglia
– granella di zucchero 
– anicini colorati
Cominciate a mischiare l’ uovo con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, poi aggiungete il sale, la vaniglia, la scorza di arancia, i semi di anice e a mano a mano, il burro fuso e l’olio. Quando tutto si sarà amalgamato unite anche la farina e il lievito. Il composto dovrà essere compatto ma morbido, una specie di frolla per capirsi. A questo su un piano infarinato, lavoratelo velocemente, formate un filoncino, unite le estremità e formate una ciambellina che adagerete su una teglia rivestita di carta forno. Accendete il forno a 170 gradi.
Nel frattempo che il forno raggiunge la temperatura, spennellate lo zuccherino con un tuorlo sbattuto con un paio di cucchiai di latte e dopo spargete sulla superficie del dolce la granella di zucchero e gli anicini. Cuocete in forno caldo per 18/20 minuti. Non vi preoccupate se vi sembrerà troppo morbido, raffreddandosi lo zuccherino diventerà perfetto.
Io ve lo dico, anche se in casa mia non capita mai: lo zuccherino è buonissimo anche dopo alcuni giorni, indurito, provatelo a colazione o a fine pranzo con del vinsanto. 
E buona pasquetta! 
Abbinamento perfetto: vinsanto toscano se vogliamo stare legati al territorio, il Pastis di Marsiglia se cerchiamo l’anice anche nel liquore. (Non sono professionale, ma va benissimo anche bel bicchiere di latte!!)
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